Le ragioni del Comitato in sintesi

15 anni di leggi elettorali alla ricerca della governabilità hanno trasferito la rappresentanza parlamentare dai cittadini ai partiti, con l’evidente risultato che la Seconda Repubblica è più ingovernabile della Prima Repubblica.


Delle tre leggi elettorali approvate dal 2005 ad oggi, due sono state successivamente dichiarate incostituzionali per carenza di rappresentanza dei cittadini e quella attualmente in vigore, non ancora sottoposta al giudizio della Corte Costituzionale, riproduce meccanismi di rappresentanza analoghi a quelli delle precedenti.


Votare di nuovo con una legge elettorale priva della garanzia di legittimità costituzionale riguardo alla rappresentatività del Parlamento, confermerebbe la situazione attuale e metterebbe in serio pericolo la nostra democrazia. è inoltre ampiamente condiviso che, in concomitanza con la riduzione del numero dei parlamentari, la rappresentanza sia il tema centrale della riforma del sistema elettorale.

Non deve più avvenire che, per far valere il nostro pieno diritto di voto contro una cattiva legge elettorale, noi cittadini siamo costretti a ricorrere alla Corte Costituzionale, con tutti gli ostacoli della procedura e con l’attesa di anni per ottenere la sentenza.

Il Comitato per la rappresentanza parlamentare opera affinché d’ora in poi la Corte Costituzionale debba verificare, ben prima delle elezioni, se la legge elettorale rispetta i requisiti della rappresentanza parlamentare.


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